Esposizione Nazionale di Palermo 1891-1892
L’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891-1892 fu un evento di grande rilievo culturale e industriale, che richiamò l'attenzione di visitatori da tutta Italia e anche dall'estero.
Fu organizzata con l’obiettivo di mostrare i progressi fatti dall’Italia dopo l’unificazione del 1861, soprattutto mettendo in evidenza le eccellenze artistiche e industriali del Sud.
Questo fu il primo grande evento di tale portata ospitato nel Mezzogiorno, che fino ad allora era stato poco rappresentato nelle esposizioni nazionali.
Il prospetto principale dell'edificio
La progettazione architettonica fu affidata a Ernesto Basile, che si ispirò all’architettura arabo-normanna tipica della Sicilia, integrando anche altri stili storici locali.
La struttura principale si estendeva per circa 600 metri lungo uno spazio aperto nel cuore di Palermo, con un ingresso monumentale situato all’angolo tra due strade importanti.
La sala delle feste
All’interno, l’area espositiva comprendeva dodici sezioni, tra cui una galleria d’arte, una mostra etnografica dedicata alla Sicilia e una esposizione di innovazioni tecnologiche come l’elettricità. Gli spazi erano arricchiti da giardini e fontane, e una ferrovia interna facilitava la movimentazione dei materiali per l’allestimento.
L’inaugurazione avvenne il 15 novembre 1891 alla presenza del re Umberto I e del presidente del consiglio Antonio Starabba, con un grande evento nel Salone delle Feste, un ambiente decorato in stile bizantino-siculo-normanno, caratterizzato da una grande cupola e altre raffinature architettoniche ispirate a modelli storici.
L’esposizione rimase aperta per circa sei mesi, attirando pubblico e partecipanti da diversi campi artistici e industriali.
Il salone dei mobili
L’esposizione presentò anche alcune tra le tecnologie più all’avanguardia per l’epoca, come la “macchina eliotermica”, un dispositivo in grado di produrre freddo e ghiaccio, considerato un precursore del frigorifero moderno.
Vi fu inoltre la presentazione di un progetto per un ponte sullo Stretto di Messina, ideato dall’ingegnere Angelo Giambastiani, anche se quest’opera non sarebbe mai stata realizzata 😄
Il salone dell'elettricità
Dal punto di vista culturale e sociale, questo evento contribuì a divulgare la conoscenza e il valore dell’industria siciliana nel contesto nazionale, favorendo un senso di identità regionale e nazionale.
Nonostante le tensioni sociali che seguirono negli anni successivi, l’esposizione rappresentò un simbolo di ottimismo e ambizione per l’Italia all’alba del XX secolo, segnando un momento chiave nell’evoluzione culturale del Paese.